DSA Sintomi: 7 Segnali per Riconoscere un Disturbo Specifico dell’Apprendimento

Disclaimer: Questo articolo ha finalità divulgativa e non sostituisce una valutazione clinica professionale. I segnali descritti non costituiscono in sé una diagnosi, ma servono a sensibilizzare alla possibilità di approfondimenti con specialisti qualificati.

Sintomi DSA: quando una Difficoltà Persistente Diventa un Campanello d’Allarme nel Percorso di Crescita

Se ti stai chiedendo quali siano i sintomi di un DSA, questa guida ti aiuterà a riconoscere i più comuni segnali d’allarme. 

Ogni bambino è un mondo a sé, un ecosistema unico di talenti, tempi e modalità di apprendimento. È assolutamente naturale osservare un’ampia varietà di percorsi nel loro sviluppo: c’è chi decodifica le prime parole con sorprendente rapidità, chi manifesta una precoce attitudine ai numeri, chi si distingue per una vivida immaginazione nella scrittura creativa. Queste meravigliose diversità arricchiscono il panorama educativo e celebrano l’unicità di ogni individuo. Tuttavia, quando le difficoltà specifiche nell’apprendimento persistono tenacemente nel tempo, nonostante l’impegno costante del bambino e un adeguato supporto da parte della famiglia e della scuola, è importante fermarsi, osservare con maggiore attenzione e porsi alcune domande.

DSA sintomi nei bambini – illustrazione

Spesso, ciò che a un primo sguardo potrebbe essere erroneamente interpretato come pigrizia, disattenzione o scarsa motivazione, cela in realtà una condizione ben più complessa: i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)

Secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità (2022), la dislessia riguarda circa il 2,5–3,5% della popolazione scolastica, la discalculia circa l’1–2%. La prevalenza complessiva dei DSA può raggiungere il 6–8%.

È di fondamentale importanza chiarire, fin da subito, un concetto essenziale per la comprensione dei DSA: non si tratta in alcun modo di una “malattia” da curare, né tantomeno di un indicatore di minore intelligenza. Al contrario, molti bambini e ragazzi con DSA possiedono un quoziente intellettivo nella norma o, come evidenziato da numerose ricerche, in diversi casi, addirittura superiore alla media. I DSA sono, piuttosto, espressione di una peculiare e intrinseca diversità nel funzionamento neurobiologico del cervello nell’elaborazione di specifiche informazioni. Questa “diversa architettura” cerebrale si manifesta principalmente nelle abilità strumentali fondamentali: lettura (dislessia), scrittura nella sua componente ortografica (disortografia) e grafo-motoria (disgrafia), e calcolo (discalculia). Comprendere questa natura neurobiologica, che implica un deficit specifico nel processamento di determinate informazioni a livello dei circuiti neurali coinvolti nell’apprendimento, è il primo, indispensabile passo verso un approccio empatico, scientificamente fondato ed efficace.

Comprendere i DSA: Una Diversa Architettura Neurocognitiva dell’Apprendimento

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono riconosciuti come di origine neurobiologica, il che implica che derivano da lievi ma significative differenze nella struttura e nel funzionamento dei circuiti neurali coinvolti nei processi di apprendimento. Si manifestano in bambini e ragazzi che presentano un’intelligenza generale adeguata, hanno ricevuto un’istruzione scolastica appropriata e non presentano disturbi sensoriali (come deficit visivi o uditivi non corretti) o neurologici gravi. Questo non significa una mancanza di potenziale, ma piuttosto che il cervello di questi bambini e ragazzi processa determinate informazioni in modo differente rispetto alla maggioranza dei loro coetanei, richiedendo strategie di apprendimento e supporto specifici.

In passato, la diagnosi si basava principalmente sulla discrepanza tra il potenziale cognitivo (QI) e le performance scolastiche. Oggi, secondo il DSM-5, il criterio fondamentale è la presenza di difficoltà specifiche, persistenti e significative in una o più abilità scolastiche fondamentali (lettura, scrittura, calcolo), che interferiscono con il rendimento scolastico, l’apprendimento o le attività quotidiane. Queste difficoltà devono emergere nonostante un’istruzione adeguata, non essere spiegabili da altri disturbi neurologici, sensoriali o psichiatrici, e devono essere documentate tramite strumenti standardizzati.

I DSA vengono comunemente descritti attraverso quattro tipologie principali, spesso compresenti nello stesso individuo: dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia.
Tuttavia, è importante ricordare che il DSM-5 utilizza una classificazione unitaria sotto la voce “Disturbo Specifico dell’Apprendimento”, specificando poi le aree di compromissione: lettura, espressione scritta e calcolo. Nonostante questo aggiornamento terminologico, nel linguaggio clinico, scolastico e divulgativo si continua spesso a usare le denominazioni classiche per una maggiore chiarezza descrittiva.

  • Dislessia: una significativa e persistente difficoltà nella lettura fluente e accurata e/o nella comprensione del testo. Non è un problema legato alla vista, ma a un’efficienza ridotta delle vie neurali deputate all’elaborazione fonologica e alla decodifica automatica delle parole.

  • Disortografia: problemi persistenti e specifici nell’applicazione delle regole ortografiche della lingua scritta (es. uso delle doppie, degli accenti, dell’apostrofo) e nella correttezza fonologica. Riguarda la capacità di trascrivere correttamente i suoni in simboli scritti.

  • Disgrafia: una difficoltà nella realizzazione grafica della scrittura, che ne compromette la leggibilità, la fluidità motoria e la qualità estetica. Riguarda l’aspetto esecutivo e motorio del tracciare le lettere, spesso legata a problemi di coordinazione fine o visuo-motoria.

  • Discalculia: difficoltà specifiche e significative nel sistema dei numeri, nella comprensione delle quantità, nell’apprendimento e nel recupero dei fatti aritmetici e nell’esecuzione dei calcoli. Può manifestarsi come un deficit nel “senso del numero” o nella capacità di utilizzare efficacemente le strategie di calcolo.

È importante sottolineare che la co-occorrenza di più DSA è molto frequente (ad esempio, un bambino con dislessia potrebbe avere anche disortografia e discalculia). Questo rende il quadro più articolato, ma non in alcun modo insuperabile se si adottano strumenti e supporti adeguati.

I 7 Segnali Chiave per un Riconoscimento Precoce e Tempestivo

Riconoscere precocemente questi segnali è un atto di profonda cura e responsabilità. Quanto più tempestivamente si interviene, tanto maggiori saranno le opportunità per il bambino di sviluppare efficaci strategie compensative, di preservare e rafforzare la propria autostima e di prevenire lo sviluppo di problematiche emotive secondarie.

  1. La Lettura Rimane Particolarmente Lenta e Faticosa

    La dislessia è spesso il DSA che emerge con maggiore evidenza. Un segnale distintivo è la persistente e anomala lentezza nella lettura, che non migliora nonostante un’istruzione adeguata e un impegno prolungato.

  • Cosa osservare nel dettaglio:
    • Lettura sillabica, molto stentata o frammentata, che persiste ben oltre il primo anno di scuola primaria.
    • Frequenti inversioni o omissioni di lettere/sillabe (es. “li” per “il”, “per” per “pre”, “tavolo” letto come “tavoo”).
    • Difficoltà significativa nel riconoscere parole già incontrate o lette in precedenza (come se fossero sempre nuove).
    • Tendenza a “indovinare” le parole basandosi solo sulle prime lettere o sul contesto, portando a errori di decodifica.
    • Uno sforzo cognitivo ed energetico enorme durante la lettura, che spesso compromette gravemente la comprensione del significato complessivo del testo. Il bambino è troppo concentrato sulla decodifica per comprendere il contenuto.
    • Estrema fatica che sfocia nel rifiuto categorico o nell’abbandono del compito di lettura.
    • Comprensione del testo significativamente migliore quando la lettura è mediata da un adulto o avviene tramite audiolibro/sintesi vocale.

      Esempio:
      Immagina Sofia, una bambina di terza elementare, che impiega il doppio del tempo dei suoi compagni per leggere un breve brano, saltando spesso parole o sostituendole con altre simili, anche se poi, ascoltando lo stesso brano, ne comprende perfettamente il senso.
  1. Errori Ortografici Frequenti e Persistenti, Dalla Tipologia Specifica

    La disortografia si manifesta con errori ortografici che si distinguono per la loro persistenza nel tempo e per la loro tipologia specifica, non essendo riconducibili a semplici disattenzioni o a una fase transitoria dell’apprendimento.

  • Tipologie di errori caratteristici:
    • Fonologici: Scambio di lettere dal suono simile (es. “f” con “v”, “t” con “d”, “p” con “b”).
    • Non fonologici: Difficoltà nell’applicazione delle regole ortografiche (es. uso scorretto dell’apostrofo, dell’accento, delle doppie, delle maiuscole).
    • Lessicali/Sequenziali: Omissioni o aggiunte di lettere/sillabe (“albero” scritto “albero”, “tavolo” come “tavoo”), inversioni nell’ordine delle lettere (“limone” per “milone”).
    • Segmentazioni/Fusioni: Difficoltà nella corretta separazione o unione delle parole (“ilcane” per “il cane”, “in-sieme” per “insieme”).
    • Problemi con i digrammi e trigrammi (gn, gl, sc, ecc.).
    • La caratteristica distintiva è che questi errori non diminuiscono in modo significativo con l’esercizio ripetuto e la crescita, persistendo anche negli anni successivi della scuola primaria e oltre.

      Esempio:
      Marco, un bambino di quarta elementare, nonostante ripassi le regole grammaticali, continua a scrivere “oqquisto” invece di “acquisto” o “lagente” invece di “la gente”, errori che i suoi coetanei hanno ormai superato.
  1. La Scrittura è Illeggibile e Gravosamente Faticosa

    La disgrafia riguarda l’aspetto grafo-motorio e coordinativo della scrittura. Il bambino fatica a coordinare i movimenti fini necessari per produrre una grafia leggibile, fluida ed efficiente.

  • Segnali specifici della disgrafia:
    • Lettere mal formate, irregolari nelle dimensioni, nella forma e nell’allineamento sul rigo.
    • Difficoltà nel rispettare i margini del quaderno o nel mantenere la scrittura all’interno delle righe.
    • Pressione sul foglio eccessiva (tanto da bucarlo o stancare rapidamente la mano) o insufficiente (scrittura debole, quasi invisibile).
    • Velocità di scrittura molto lenta e affaticante, oppure, al contrario, eccessivamente frettolosa e incontrollata, che peggiora la leggibilità.
    • Postura scorretta e notevole tensione muscolare a livello della mano, del braccio o delle spalle durante il compito di scrittura.
    • Impugnatura scorretta o eccessivamente rigida della penna/matita.
    • Dolore o crampi alla mano, al polso o al braccio durante o dopo la scrittura.
    • La leggibilità e la qualità della scrittura peggiorano notevolmente quando il bambino è stanco, sotto pressione o deve scrivere per periodi prolungati.
    • Difficoltà significative nel copiare dalla lavagna o da un libro, con errori di trascrizione o perdita di informazioni.
    • Spazi irregolari tra le lettere, le sillabe e le parole, che rendono il testo difficile da leggere.

      Esempio:
      Giada, una bambina di seconda media, impiega un tempo spropositato per copiare gli appunti dalla lavagna, e la sua scrittura risulta disordinata, con lettere irregolari e spazi variabili, rendendo faticosa anche a lei la rilettura.
  1. I Numeri e i Calcoli Sembrano un Mondo Incomprensibile e Astratto

    La discalculia, spesso meno riconosciuta ma altrettanto impattante, si manifesta con difficoltà significative e persistenti nella comprensione dei concetti numerici, delle quantità e nell’esecuzione delle operazioni matematiche.

  • Indicatori della discalculia:
    • Difficoltà nel riconoscere, leggere e scrivere i numeri, soprattutto quelli complessi o grandi, o nel distinguere numeri simili (es. 6/9).
    • Problemi nella comprensione del valore posizionale delle cifre (es. confondere 12 con 21, o non capire che in 123 l’uno vale cento). Questo riflette una debolezza nel “senso del numero” (number sense).
    • Difficoltà nel confrontare quantità (maggiore di, minore di, uguale a) e nell’ordinare i numeri.
    • Uso persistente e inappropriato delle dita o di altri supporti fisici per contare, anche in età avanzata in cui i coetanei operano mentalmente.
    • Problemi nell’apprendimento e nel recupero rapido delle tabelline o delle procedure di calcolo (anche semplici come addizioni e sottrazioni in colonna). Questo può essere dovuto a difficoltà nel recupero di fatti aritmetici dalla memoria a lungo termine.
    • Difficoltà significative nel risolvere problemi matematici, non tanto per la comprensione del testo, quanto per l’impostazione logica e l’esecuzione accurata del calcolo.
    • Confusione persistente tra i segni delle operazioni (+, -, x, :).
    • Errori frequenti nel calcolo mentale e scritto, con scarsa autonomia.
    • Difficoltà nella stima delle quantità o nella comprensione di concetti come “più o meno”, “circa”.
    • Problemi nell’orientamento spazio-temporale legati ai numeri (lettura dell’orologio, comprensione del calendario, gestione del denaro).

      Esempio:
      Marco, un bambino di quinta elementare, pur capendo il concetto di un problema, fatica enormemente a impostare la divisione o a ricordare il risultato di una moltiplicazione semplice, dovendo ricorrere sempre alla calcolatrice o contando sulle dita.
  1. Difficoltà Comorbidità Frequenti: Memoria di Lavoro e Attenzione

    Sebbene i DSA siano primariamente disturbi delle abilità strumentali (lettura, scrittura, calcolo), è molto comune che i bambini con DSA presentino anche difficoltà nella memoria di lavoro (quella “memoria temporanea” che ci permette di trattenere e manipolare le informazioni per brevi periodi) e/o problematiche attentive. Queste non sono il DSA in sé, ma condizioni che spesso lo accompagnano e ne amplificano le ricadute.

  • Come si manifestano:
    • Dimenticano rapidamente istruzioni appena ricevute, specialmente se complesse o a più passaggi.
    • Hanno difficoltà a ricordare sequenze (giorni della settimana, mesi dell’anno, alfabeto, numeri di telefono).
    • Faticano a mantenere l’attenzione focalizzata su compiti che richiedono un processamento linguistico, grafico o numerico prolungato.
    • Si distraggono facilmente durante le attività scolastiche, anche in ambienti non particolarmente stimolanti, o faticano a mantenere la concentrazione.
    • Richiedono più tempo per automatizzare gli apprendimenti (es. sillabe, tabelline, procedure matematiche).
    • Dimenticano facilmente ciò che hanno studiato da un giorno all’altro, come se dovessero ripartire da capo.
    • Hanno difficoltà a seguire istruzioni complesse o articolate in più passaggi, perdendo il filo.

      Esempio:
      Matteo, un bambino di quarta elementare, viene spesso ripreso per la sua disattenzione, ma in realtà fatica a ricordare le istruzioni della maestra per un compito che richiede più passaggi, dimenticando il primo mentre cerca di eseguire il secondo.
  1. Frustrazione, Bassa Autostima e Impatto Emotivo Profondo

    L’aspetto emotivo è forse quello più delicato e, purtroppo, una conseguenza quasi inevitabile delle difficoltà non riconosciute o non gestite. La costante esperienza di insuccesso e fatica, nonostante l’impegno profuso, può minare profondamente la sfera psicologica e affettiva del bambino.

  • Segnali emotivi e comportamentali:
    • Rifiuto marcato e persistente di andare a scuola, di svolgere i compiti o di affrontare determinate materie scolastiche.
    • Crisi di pianto, rabbia, forte frustrazione o irascibilità di fronte alle attività scolastiche.
    • Verbalizzazioni negative su sé stesso: “sono stupido”, “non ce la faccio mai”, “sono un fallimento”, “non sono capace”.
    • Ansia anticipatoria significativa prima di verifiche, interrogazioni o impegni scolastici.
    • Disturbi del sonno o dell’appetito, spesso correlati allo stress scolastico.
    • Isolamento sociale o difficoltà nelle relazioni con i coetanei, per vergogna o per evitare situazioni di confronto.
    • Comportamenti oppositivi, di sfida o di evitamento verso gli adulti, come meccanismo di difesa dalla frustrazione.
    • Perdita di interesse per attività che prima erano fonte di piacere, anche al di fuori dell’ambito scolastico.
    • Somatizzazioni (mal di testa, mal di pancia ricorrenti) soprattutto nei giorni di scuola o in concomitanza con periodi di stress.
    • Tendenza a darsi la colpa per ogni insuccesso, interiorizzando la convinzione di non essere all’altezza.

      Esempio:
      Aurora, una bambina di terza elementare, solitamente socievole, diventa silenziosa e agitata la sera prima dei giorni di scuola, lamentando mal di pancia per evitare i compiti di lettura che la fanno sentire inadeguata.
  1. Miglioramento Significativo e Autonomia con Strumenti Alternativi

    Questo è il segnale più positivo e incoraggiante. Se il bambino mostra un netto e significativo miglioramento delle sue prestazioni e della sua autonomia quando gli vengono offerte strategie e strumenti didattici diversi da quelli tradizionali, è un fortissimo indizio della presenza di un DSA. Significa che il suo cervello apprende meglio attraverso canali differenti.

  • Strumenti che spesso aiutano (non sostituiscono l’apprendimento, ma lo facilitano):

    • Per la lettura: sintesi vocale (software che legge il testo digitalizzato), audiolibri, software OCR (riconoscimento ottico dei caratteri), font ad alta leggibilità come EasyReading o OpenDyslexic, righello “segna riga” per guidare lo sguardo.
      Tra i software più diffusi: LeggiXme, ClaroRead, Google Read&Write.

    • Per la scrittura: computer con videoscrittura, correttore ortografico e predittore di testo, dettatura vocale al PC, registratore vocale per prendere appunti, tastiere facilitate o ergonomiche.
      Utili anche software come Ghotit (per disortografia e dislessia) e app come Voice Dream Writer.

    • Per il calcolo: calcolatrice (anche scientifica), tabelle delle formule, software di matematica che visualizzano i passaggi (es. ModMath, Equatio), tavole pitagoriche e linee dei numeri visuali.

    • Per lo studio e l’organizzazione: mappe concettuali digitali, schemi pre-strutturati, evidenziatori, registrazioni delle lezioni, organizer digitali, post-it virtuali.
      Tra le app più recenti: Prizmo Go, AudioNote, Dyslexia Quest, Voice Dream Reader.

    Esempio: Andrea, in prima superiore, che aveva sempre difficoltà a studiare dai libri di testo tradizionali, riesce a preparare un’ottima interrogazione di storia usando un audiolibro e realizzando mappe concettuali digitali, dimostrando una comprensione profonda della materia.u

Riconoscere i Segnali in Base all’Età: Un Approccio Evolutivo e Dinamico

La manifestazione dei DSA non è statica, ma evolve e si modella con la crescita del bambino e le richieste scolastiche.

Scuola dell’Infanzia (3-5 anni): I Primi Campanelli di Rischio Pre-Scolastici

Anche se la diagnosi di DSA è tipicamente effettuata con l’inizio della scuola primaria, alcuni “campanelli d’allarme” precoci possono essere osservati già in questa fase. È fondamentale sottolineare che si tratta di indicatori di rischio, non di predittori certi di un DSA, ma forniscono indicazioni preziose per un intervento di potenziamento mirato, prima ancora dell’insuccesso scolastico.

È importante ricordare che molti di questi segnali, presi singolarmente, non indicano necessariamente un DSA. A questa età, il rischio di sovra-identificazione è alto: per questo motivo è fondamentale una valutazione esperta e cauta.

  • Difficoltà persistenti nelle abilità metafonologiche (es. riconoscere le rime, segmentare le parole in sillabe o fonemi).
  • Problemi nella denominazione rapida di colori, oggetti, lettere o numeri.
  • Difficoltà nel ricordare i nomi dei compagni, semplici sequenze (es. giorni della settimana) o filastrocche/canzoni.
  • Problemi nella motricità fine (es. colorare entro i margini, ritagliare con le forbici, allacciare le scarpe, gestire i bottoni).
  • Difficoltà nell’apprendimento delle lettere dell’alfabeto e dei numeri.
  • Problemi di orientamento spaziale e temporale (es. distinguere destra/sinistra, ieri/oggi/domani).

Scuola Primaria (6-10 anni): Il Periodo Critico per la Diagnosi

Questo è il periodo in cui i DSA si manifestano con maggiore evidenza, a fronte delle prime richieste di letto-scrittura e calcolo.
La diagnosi è solitamente formulata al termine del secondo anno della scuola primaria per le difficoltà nella lettura e nella scrittura, e dopo il terzo anno per quelle relative al calcolo e alla grafomotricità.
Tuttavia, secondo le Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità (2022), può essere effettuata anche prima, se le difficoltà sono significative, persistenti, documentate e non attribuibili ad altri fattori. In questi casi, l’intervento precoce diventa cruciale per prevenire il consolidarsi del divario con i pari.

  • Primo ciclo (I-II classe):
    • Difficoltà marcate nell’associazione tra suoni (fonemi) e simboli grafici (grafemi) e viceversa.
    • Lettura sillabica o lentissima che persiste ben oltre i primi mesi di scuola, con errori frequenti.
    • Difficoltà significativa e lenta nella copia dalla lavagna o da un libro.
    • Problemi nella discriminazione di lettere simili graficamente (es. b/d, p/q) o fonologicamente (es. f/v).
  • Secondo ciclo (III-V classe):
    • Lettura ancora lenta, faticosa e poco fluida, con errori residui, compromettendo la comprensione.
    • Errori ortografici persistenti e atipici per l’età, che non scompaiono con la pratica.
    • Difficoltà nella comprensione profonda e autonoma del testo letto o studiato.
    • Problemi nell’apprendimento e nell’automatizzazione delle tabelline e delle procedure di calcolo complesse.
    • Difficoltà nell’organizzazione del materiale scolastico, della scrittura di testi autonomi e dello studio.

Scuola Secondaria (11+ anni): Le Sfide si Trasformano

I DSA non scompaiono con la crescita, ma le loro manifestazioni possono cambiare, influenzando lo studio di discipline più complesse, l’organizzazione autonoma e il benessere psicologico.

  • Difficoltà significative nello studio delle lingue straniere (lettura, scrittura, grammatica, pronuncia).
  • Problemi marcati nell’organizzazione autonoma dei tempi e metodi di studio, soprattutto con carichi di lavoro elevati e lo studio di testi complessi.
  • Fatica nella produzione di testi scritti complessi (riassunti, temi, relazioni, tesine), sia nella forma che nella struttura logica.
  • Difficoltà nell’apprendimento di procedure complesse o nello studio di materie che richiedono elevata astrazione e ragionamento (es. matematica avanzata, fisica, chimica).
  • Aumento dell’ansia da prestazione scolastica, demotivazione e rischio di abbandono degli studi.

L’Importanza della Tempestività: Perché Riconoscere Presto i DSA Fa Tutta la Differenza

Il riconoscimento e l’intervento precoce sui DSA sono di cruciale importanza e hanno un impatto profondo e misurabile sulla traiettoria di sviluppo del bambino, sia a livello cognitivo che emotivo.

  • Dal punto di vista dell’apprendimento e dello sviluppo cognitivo:
    • Permette di attivare strategie didattiche specifiche e strumenti compensativi appropriati fin dai primi anni, evitando che le difficoltà si cronicizzino e che il divario con i pari si ampli.
    • Previene il consolidarsi di metodi di studio inefficaci, frustranti e dispersivi.
    • Riduce il potenziale divario formativo che potrebbe crearsi rispetto ai coetanei, favorendo un percorso scolastico più lineare.
    • Facilita l’acquisizione precoce di competenze compensative e strategie di autonomia che dureranno per tutta la vita.
  • Dal punto di vista emotivo e psicologico:
    • Previene lo sviluppo di problematiche secondarie gravi, come ansia da prestazione scolastica, bassa autostima, sentimenti di inadeguatezza, depressione, rifiuto scolastico o disturbi del comportamento.
    • Protegge l’immagine di sé e la fiducia nelle proprie capacità del bambino.
    • Aiuta la famiglia a comprendere la natura neurobiologica delle difficoltà, evitando attribuzioni errate di pigrizia o mancanza di impegno, e a sostenere il figlio in modo efficace.
    • Favorisce un clima scolastico più sereno, inclusivo e supportivo per l’alunno.
  • Dal punto di vista sociale:
    • Migliora le relazioni con i compagni e gli adulti, riducendo sentimenti di diversità o emarginazione.
    • Riduce i comportamenti problema che spesso nascono dalla frustrazione accumulata.
    • Promuove una maggiore consapevolezza e accettazione nei contesti di vita del bambino (famiglia allargata, attività extrascolastiche, amicizie).

Cosa Fare Quando Si Riconoscono i Segnali: Un Percorso Strutturato e Collaborativo

Se i segnali descritti vi sembrano risuonare con le difficoltà del vostro bambino, è fondamentale agire con consapevolezza, tempestività e un approccio metodico.

Il Primo Passo: Osservazione Attenta e Documentazione Dettagliata 

Prima di intraprendere qualsiasi azione formale, è cruciale raccogliere informazioni precise.

  • Annotate con precisione quando, dove e in quali situazioni specifiche le difficoltà si manifestano (es. “fatica a leggere ad alta voce davanti alla classe”, “non riesce a fare i calcoli in presenza di numeri grandi”).
  • Raccogliete esempi concreti dei lavori del bambino (quaderni, compiti, verifiche) che evidenziano gli errori tipici o le difficoltà di esecuzione.
  • Osservate il bambino in diversi contesti (a casa durante i compiti, a scuola, durante il gioco, nelle attività extrascolastiche).
  • Prestate attenzione alle strategie spontanee che il bambino mette in atto per cercare di compensare le sue difficoltà.
  • Valutate attentamente l’impatto emotivo delle difficoltà sul suo benessere generale e sul suo umore.

Il Dialogo Fondamentale con la Scuola: Costruire un’Alleanza Educativa La scuola è un partner insostituibile in questo percorso.

  • Richiedete un colloquio specifico con gli insegnanti per discutere le vostre osservazioni e preoccupazioni.
  • Condividete le informazioni in modo costruttivo e collaborativo, evitando accuse e promuovendo una partnership.
  • Ascoltate attentamente il punto di vista degli insegnanti, le loro osservazioni sul comportamento e l’apprendimento del bambino in classe.
  • Valutate insieme possibili strategie didattiche da attivare a livello scolastico (es. attività di potenziamento specifiche, modifica delle modalità di lavoro).
  • Concordate un periodo di osservazione strutturata da parte degli insegnanti per monitorare l’evoluzione delle difficoltà.

La Consultazione con Specialisti: Verso una Diagnosi Accurata e Funzionale

Quando i segnali sono evidenti e persistenti nonostante gli interventi scolastici, è opportuno consultare professionisti specializzati per una valutazione diagnostica.

  • Chi consultare (figure professionali accreditate per la diagnosi di DSA in Italia):
    • Neuropsichiatra Infantile: Medico specializzato nello sviluppo neurologico e psichico infantile, è la figura medica di riferimento che coordina il percorso diagnostico.
    • Psicologo: Con specifica e comprovata formazione in neuropsicologia dell’apprendimento, esegue le valutazioni cognitive e neuropsicologiche.
    • Logopedista: Per la valutazione e il trattamento delle difficoltà di linguaggio, lettura e scrittura.
    • Neuropsicomotricista: Se sono presenti anche difficoltà grafo-motorie, di coordinazione o di organizzazione spaziale.
  • La valutazione specialistica comprende un iter rigoroso, essenziale per la diagnosi differenziale:
    • Un’anamnesi dettagliata e approfondita (storia del bambino, familiare, sviluppo psicomotorio e linguistico, percorso scolastico).
    • Valutazione cognitiva approfondita (test di intelligenza) per escludere deficit cognitivi globali e confermare un QI nella norma.
    • Valutazione degli apprendimenti specifici (test standardizzati e tarati per l’età e la classe) per lettura, scrittura e calcolo.
    • Valutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive sottostanti (attenzione, memoria di lavoro, funzioni esecutive).
    • Osservazione clinica del bambino e delle sue strategie di apprendimento.
    • Diagnosi Differenziale: Un passaggio cruciale della valutazione è distinguere i DSA da altre condizioni che possono presentare difficoltà di apprendimento simili (es. difficoltà scolastiche generalizzate, ADHD, disturbi del linguaggio, problemi sensoriali non corretti, fattori emotivi o ambientali). Questo assicura che il supporto sia mirato alla causa reale delle difficoltà.
    • Eventuale valutazione logopedica o neuropsicomotoria a seconda delle necessità specifiche.

La Diagnosi e il Percorso Successivo: Strategie, Supporto e Trattamento Integrato

Se la valutazione multidisciplinare conferma la presenza di un DSA, vengono attivati percorsi di supporto integrati e personalizzati:

  • A scuola (Il Piano Didattico Personalizzato – PDP):
    • Stesura del Piano Didattico Personalizzato (PDP): Un documento ufficiale e legalmente riconosciuto (Legge 170/2010) che definisce in dettaglio le strategie didattiche specifiche, gli strumenti compensativi e le misure dispensative per il bambino.
    • Definizione di strategie didattiche specifiche e personalizzate da parte degli insegnanti, adatte al profilo di funzionamento dell’alunno.
    • Formazione e aggiornamento continuo per gli insegnanti sulle migliori pratiche educative per gli studenti con DSA.
    • Monitoraggio periodico dei progressi dell’alunno e adeguamento del PDP in base alle sue esigenze evolutive.
  • A casa (Sostegno e Collaborazione):
    • Supporto alla famiglia per la piena comprensione del disturbo e delle sue implicazioni a lungo termine.
    • Suggerimenti pratici e personalizzati per l’organizzazione dello studio domestico e dei compiti.
    • Eventuale supporto psicologico per il bambino e/o la famiglia per gestire gli aspetti emotivi e relazionali legati al DSA.
    • Coordinamento costante e aperto tra casa e scuola per garantire un approccio coerente e sinergico.
  • Terapie specialistiche (quando necessarie, in base al profilo):
    • Trattamento logopedico: Per potenziare le abilità deficitarie nella letto-scrittura e nel linguaggio.
    • Supporto neuropsicomotorio: Per le difficoltà grafo-motorie, di coordinazione e di organizzazione spaziale.
    • Training cognitivi specifici: Per migliorare le funzioni cognitive sottostanti (es. attenzione, memoria di lavoro, funzioni esecutive).
    • Supporto psicologico: Per affrontare e superare le problematiche emotive associate ai DSA (ansia, bassa autostima, demotivazione).

Strumenti Compensativi e Misure Dispensative per i DSA: Un Aiuto Concreto e un Diritto Inalienabile

La Legge 8 ottobre 2010, n. 170, è una pietra miliare che riconosce ufficialmente i DSA e garantisce il diritto degli studenti a strumenti compensativi e misure dispensative. Questi non sono agevolazioni, ma strumenti essenziali per garantire pari opportunità di successo.

Strumenti Compensativi: Sono mezzi o ausili che permettono al bambino di compensare la propria difficoltà specifica, consentendogli di raggiungere gli stessi obiettivi di apprendimento dei compagni, pur utilizzando canali o modalità diverse. Agiscono bypassando la difficoltà.

  • Per la lettura: Sintesi vocale (software che legge il testo digitalizzato), audiolibri, software di riconoscimento del testo (OCR), font ad alta leggibilità, evidenziatori per seguire il rigo, leggio.
  • Per la scrittura: Computer con videoscrittura, correttore ortografico e predittore di testo, dettatura vocale al PC (per scrivere parlando), registratore vocale per prendere appunti a lezione, tastiere e mouse ergonomici, software per mappe concettuali.
  • Per il calcolo: Calcolatrice (anche scientifica), tabelle delle formule, software specifici per la matematica che visualizzano i passaggi, tavole pitagoriche, linee dei numeri visuali.
  • Per lo studio e l’organizzazione: Mappe concettuali digitali, schemi pre-strutturati, evidenziatori, registrazioni delle lezioni, organizer digitali, post-it virtuali.

Misure Dispensative: Liberano il bambino da prestazioni che, a causa della sua specifica difficoltà, risultano eccessivamente gravose, dispendiose in termini di energie e che non consentono una valutazione autentica delle sue reali competenze. Vanno applicate con flessibilità.

  • Tempi più lunghi per lo svolgimento di verifiche e compiti (per compensare la lentezza esecutiva).
  • Riduzione del carico di lavoro e della quantità di esercizi o compiti assegnati.
  • Esonero dalla lettura ad alta voce in classe.
  • Possibilità di scegliere tra verifica orale o scritta (o una combinazione), a seconda della modalità di espressione più efficace per l’alunno.
  • Dispensa dallo studio mnemonico di formule, date, elenchi o definizioni (con possibilità di consultare formulari, mappe o schemi).
  • Valutazione che tenga conto principalmente del contenuto e del ragionamento espresso, più che della correttezza formale o degli errori strumentali.

Il Ruolo Fondamentale della Famiglia nei DSA: Come Sostenere il Bambino con Amore e Consapevolezza

La famiglia è la risorsa più importante e il primo ambiente di supporto per il bambino con DSA. Il suo ruolo è determinante per creare un ambiente sereno, accogliente e proattivo.

  • Accettazione, Comprensione e Informazione: Il primo e forse più difficile passo per i genitori è accettare e comprendere appieno la natura neurobiologica del disturbo, liberandosi da sensi di colpa, frustrazione o aspettative irrealistiche.
    • Informarsi attivamente sui DSA attraverso fonti autorevoli e partecipare a corsi di formazione o seminari per genitori.
    • Confrontarsi con altre famiglie che vivono situazioni simili, spesso trovando un prezioso supporto emotivo e pratico reciproco.
    • Mantenere aspettative realistiche ma sempre positive sulle reali potenzialità del bambino, valorizzando i suoi punti di forza unici.
  • Supporto Emotivo Incondizionato e Valorizzazione: Il bambino ha un bisogno vitale di sentirsi compreso, amato e valorizzato per ciò che è, al di là delle difficoltà scolastiche.
    • Valorizzare i punti di forza, i talenti e le passioni del bambino, che spesso si manifestano in ambiti non accademici (sport, arte, musica, pensiero creativo, abilità sociali).
    • Evitare confronti demotivanti con fratelli, cugini o compagni. Ogni percorso è unico.
    • Celebrare ogni piccolo progresso e ogni sforzo, anche minimo, riconoscendo l’impegno profuso, non solo il risultato finale.
    • Insegnare al bambino a riconoscere le proprie difficoltà non come difetti, ma come caratteristiche da comprendere e gestire con strategie, promuovendo l’auto-accettazione.
    • Promuovere l’autonomia e l’autoefficacia, incoraggiandolo a sperimentare e trovare le proprie strategie di apprendimento.
  • Organizzazione dello Studio e dell’Ambiente di Apprendimento: Creare un contesto domestico favorevole all’apprendimento è cruciale.
    • Stabilire routine di studio chiare e rispettarle con costanza e flessibilità.
    • Organizzare spazi di studio ordinati, tranquilli, ben illuminati e privi di distrazioni.
    • Alternare momenti di studio intenso a pause rigeneranti e attività piacevoli.
    • Incoraggiare l’uso di strategie multisensoriali (visive, uditive, cinestetiche) per favorire la memorizzazione e la comprensione.
    • Sostenere attivamente l’uso di mappe, schemi e strumenti tecnologici per lo studio.
  • Collaborazione Costante e Proattiva con la Scuola: Mantenere un dialogo aperto, costruttivo e rispettoso con il corpo docente è fondamentale per la coerenza educativa.
    • Partecipare attivamente alla stesura e alla revisione periodica del PDP.
    • Monitorare l’applicazione delle misure concordate e segnalare tempestivamente eventuali difficoltà o cambiamenti nelle esigenze del bambino.
    • Comunicare alla scuola nuove esigenze o progressi del bambino, aggiornando il quadro complessivo.
    • Sostenere il lavoro degli insegnanti e promuovere una collaborazione armonica tra tutti gli attori coinvolti nel percorso educativo del bambino.

Sfatare i Miti sui DSA: La Verità per un Futuro Libero da Pregiudizi

È assolutamente fondamentale combattere i pregiudizi e le false credenze che ancora, purtroppo, circondano i DSA. La conoscenza è il primo passo per l’inclusione.

  • “È solo pigrizia o mancanza di impegno”: Falso. I DSA hanno una solida base neurobiologica, scientificamente documentata. Non sono dovuti a scarsa volontà, pigrizia o insufficiente impegno. Al contrario, questi bambini spesso impiegano il doppio del tempo e delle energie per raggiungere risultati che per altri sono facili.
  • “Passerà crescendo”: Falso. I DSA sono una caratteristica del neurosviluppo che accompagna la persona per tutta la vita. Non “spariscono”. Tuttavia, con interventi appropriati e lo sviluppo di strategie compensative, è possibile raggiungere un’ottima autonomia e successi significativi a livello scolastico, universitario e professionale.
  • “È colpa dei genitori o degli insegnanti, o di metodi educativi inadeguati”: Falso. I DSA non sono causati da metodi educativi sbagliati o da carenze genitoriali. L’ambiente può influenzare il modo in cui le difficoltà si manifestano e vengono gestite, ma non la loro origine.
  • “Sono meno intelligenti o hanno un ritardo cognitivo”: Falso. Come ribadito, i bambini con DSA hanno un’intelligenza nella norma o, in molti casi, superiore alla media. Le difficoltà riguardano aree specifiche dell’apprendimento strumentale, non le capacità cognitive globali. La storia è ricca di personalità geniali che si ritiene avessero DSA (es. Albert Einstein, Leonardo da Vinci), dimostrando che la neurodiversità è spesso una risorsa.
  • “Non potranno mai imparare o avranno un futuro limitato”: Falso. Con il supporto adeguato, gli strumenti compensativi, le misure dispensative e un ambiente inclusivo, i bambini e i ragazzi con DSA possono raggiungere eccellenti risultati scolastici, universitari e professionali, esprimendo pienamente il loro potenziale e realizzando i propri sogni.

Prospettive Future: Tecnologia, Neuroscienze e Inclusione per un Apprendimento su Misura

Il mondo dei DSA è in costante e rapida evoluzione, grazie ai progressi delle neuroscienze, dell’informatica e a una crescente sensibilità sociale e politica.

  • Innovazioni tecnologiche all’avanguardia:
    • Applicazioni e software specifici per l’apprendimento personalizzato, sempre più intuitivi e adattivi.
    • L’Intelligenza Artificiale (AI) sta aprendo nuove frontiere, consentendo di personalizzare i percorsi didattici, offrire riscontri immediati e adattarsi al profilo di apprendimento di ogni studente.
    • Realtà virtuale e aumentata per creare ambienti di apprendimento immersivi, multisensoriali e altamente ingaggianti.
    • Sviluppo continuo di strumenti compensativi sempre più sofisticati, efficaci e user-friendly, integrati nelle piattaforme didattiche.
  • Cambiamenti sociali e normativi in corso:
    • Maggiore consapevolezza, formazione e specializzazione negli ambienti scolastici e universitari, con insegnanti sempre più preparati.
    • Formazione specifica e obbligatoria per il personale docente sui DSA e le metodologie didattiche inclusive.
    • Normative sempre più attente all’inclusione e al diritto allo studio per tutti gli studenti, promuovendo l’uguaglianza delle opportunità.
    • Il ruolo insostituibile delle associazioni di categoria nel fornire supporto, informazione, formazione e advocacy per le famiglie e gli studenti, creando una rete solidale e competente.

Ogni Mente è Unica, Ogni Bambino Ha Diritto al Proprio Successo

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento non devono essere visti come un limite, ma come una caratteristica del neurosviluppo che richiede una comprensione profonda, strumenti adeguati e strategie didattiche personalizzate. Riconoscere precocemente i segnali di un possibile DSA significa non solo intervenire sulle difficoltà, ma soprattutto offrire al bambino la possibilità di sviluppare al meglio le sue innate potenzialità, di costruire una solida autostima e di affrontare il percorso scolastico e di vita con maggiore serenità, autonomia e successo.

Ricordate sempre, come professionisti e come genitori:

  • Ogni bambino è un individuo unico e ha il proprio modo peculiare di imparare, che va rispettato, valorizzato e celebrato.
  • I DSA non limitano in alcun modo l’intelligenza o le capacità future di una persona. Sono una forma di neurodiversità.
  • Con il supporto giusto, la comprensione e gli strumenti appropriati, ogni bambino può raggiungere il proprio successo, a modo suo e seguendo i propri ritmi.
  • L’identificazione precoce e un intervento tempestivo fanno una differenza enorme e misurabile nella vita di un bambino e della sua famiglia, prevenendo anni di frustrazione.
  • La collaborazione sinergica e proattiva tra famiglia, scuola e specialisti è la chiave maestra per un percorso di successo e benessere.

Non esitate a chiedere aiuto se riconoscete questi segnali nel vostro bambino. Consultare uno specialista non significa ammettere un fallimento, ma dimostrare la più grande responsabilità, consapevolezza e il più profondo amore verso vostro figlio. Una diagnosi tempestiva e un intervento appropriato possono trasformare quello che oggi sembra un ostacolo insormontabile in un trampolino di lancio per un futuro ricco di successi, soddisfazioni e piena realizzazione del potenziale individuale.

Il mondo ha bisogno delle menti diverse, creative e spesso brillanti dei bambini con DSA. Il nostro compito, come professionisti e come società, è quello di aiutarli a esprimere al meglio il loro potenziale unico, rispettando i loro tempi e le loro modalità di apprendimento. Con pazienza, comprensione e gli strumenti giusti, ogni bambino può imparare, crescere e realizzare i propri sogni, diventando un adulto consapevole, autonomo e capace.

Riferimenti Scientifici e Normativi (con aggiunta di contesto divulgativo)

  • American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders – Fifth Edition (DSM-5). Washington, DC.

    • Il riferimento clinico internazionale universalmente riconosciuto che classifica i DSA come “Specific Learning Disorders”, definendone i criteri diagnostici e i sottotipi (con compromissione nella lettura, nell’espressione scritta o nella matematica). È la guida per la diagnosi clinica a livello globale.
  • MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (2011). Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento (DSA).

    • Il documento ufficiale italiano cruciale che fornisce indicazioni operative chiare e dettagliate alle scuole per garantire il diritto allo studio degli studenti con DSA, inclusa la corretta redazione del Piano Didattico Personalizzato (PDP) e l’applicazione di strumenti compensativi e misure dispensative.
  • Legge 8 ottobre 2010, n. 170. Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico.

    • La legge italiana fondamentale e innovativa che ha riconosciuto ufficialmente i DSA nel nostro ordinamento, sancendo i diritti degli studenti con DSA e stabilendo le basi per gli interventi scolastici e diagnostici su tutto il territorio nazionale.
  • Consensus Conference sui DSA (2010). Disturbi specifici dell’apprendimento: raccomandazioni per la pratica clinica e indicazioni per la diagnosi.

    • Un documento multidisciplinare di grande importanza in Italia, frutto del lavoro di esperti di diverse discipline, che ha definito i criteri diagnostici e le raccomandazioni cliniche per la valutazione e la diagnosi dei DSA, armonizzando l’approccio dei professionisti del settore.
  • Cornoldi, C., & Tressoldi, P.E. (2021). Disturbi specifici dell’apprendimento. Il Mulino.

    • Considerato il manuale di riferimento più autorevole e completo nel panorama italiano, offre un approfondimento teorico e pratico sui DSA, ed è uno strumento indispensabile sia per i clinici che per gli insegnanti e i genitori.
  • Stella, G. (2017). Dislessia. Una guida per genitori e insegnanti. Giunti EDU.

    • Una guida chiara, pratica e accessibile, specificamente pensata per chi vive quotidianamente al fianco di bambini con dislessia, offrendo strumenti, consigli concreti e un prezioso supporto per la gestione delle difficoltà.
  • MIUR – Ufficio Scolastico Regionale (varie edizioni). Modelli e linee guida per la redazione del Piano Didattico Personalizzato (PDP).

    • Documenti operativi e aggiornati che offrono indicazioni pratiche e modelli standardizzati per la stesura di PDP efficaci e individualizzati, promuovendo una didattica sempre più inclusiva e attenta alle esigenze specifiche di ogni studente.

  • Decreto Ministeriale 12 luglio 2011, n. 5669.
    • Disposizioni attuative della Legge 170/2010 per garantire il diritto allo studio agli alunni e studenti con DSA, con indicazioni operative per le scuole e i servizi sanitari.

  • Consensus Conference sui DSA (2024).
    • Disturbi specifici dell’apprendimento: nuove raccomandazioni per la pratica clinica. Gruppo di Lavoro ISS – Ministero della Salute.
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